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Operaio disoccupato si uccide con la Costituzione accanto

Nella copia della carta costituzionale un messaggio con le parole dell’articolo 1 sul lavoro e la lista dei morti per suicidio insieme alla sua firma. Bersani: «Come una coltellata» TRAPANI – Si è suicidato venerdì lasciando le sue ultime parole scritte su un pezzo di carta infilato tra le pagine della Costituzione italiana Giuseppe Burgarella, operaio disoccupato di 61 anni. «L’articolo 1 della Costituzione dice che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro…» ha scritto Burgarella insieme alla lista dei morti per suicidio a causa della mancanza di lavoro che negli ultimi anni aveva ricopiato dalle cronache, aggiungendo alla fine della lista il suo. LE LETTERE A NAPOLITANO E CAMUSSO - Ha lasciato la vita, fatta di impegno nel direttivo locale del sindacato Cgil, impiccandosi a una trave nella sua casa di Guarrato, poco più di mille abitanti nel Trapanese. Prima di giungere all’estremo gesto Burgarella, che aveva lavorato sin da ragazzo come muratore prima di conoscere il dramma della disoccupazione, aveva scritto una lettera al presidente della Repubblica Napolitano e al segretario nazionale Cgil, Susanna Camusso. LE REAZIONI DEL MONDO POLITICO - «Non può accadere in un Paese giusto e avanzato» ha scritto Vannino Chiti, vice-presidente del Senato commentando la notizia. «Accade invece dove le illegalità, le grandi evasioni fiscali, gli egoismi corporativi e territoriali, le ingiustizie e le disuguaglianze sono stati non combattuti ma incoraggiati e promossi» conclude Chiti, cui fa eco Bersani: «E' stato una coltellata per me questo episodio». «E' chiaro - ha aggiunto il leader del Pd - che il disagio lo comprendiamo, che sentiamo il dramma che sta vivendo tanta gente, quando poi emerge con questa drammaticità il fatto che il lavoro non è solo dar da mangiare alla propria famiglia ma è una questione di dignità questo ci richiama ad un problema che riguarda la comune umanità".

 




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