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FA UNA FIGURA DI ME... SU FACEBOOK, PADRE SGAMATO DALLA FIGLIA CHE COMMENTA UNA FOTO


Moglie gelosa lo chiude in casa : Lui scappa dalla finestra.

 

 Ha dell’incredibile quel che è successo a Tallin, capitale dell’Estonia, dove un uomo è scappato dalla finestra servendosi di una serie di lenzuoli legati tra loro, proprio come nei film! Ma qualcosa va storto e l’uomo fa un volo impressionante, dall’ottavo piano. La fortuna ha voluto che l’uomo precipitasse sulla neve, che ha attutito l’impatto e ha fatto sì che non morisse. Pare che scappasse dalla moglie gelosa e possessiva che lo aveva rinchiuso in camera da letto. Tutto è stato fotografato da una “turista per caso”, Yekaterina Horoshko.

Madre affoga figlio di 9 anni: "Aveva il pene troppo piccolo"

Una storia sconvolgente ci arriva oggi dall'Indonesia, dove una madre è stata accusata di aver ucciso, affogandolo nella vasca da bagno, il proprio figlio di soli nove anni.

 Fermata dalla polizia la donna ha dato una spiegazione del suo gesto agghiacciante: "Aveva il pene troppo piccolo. Avrebbe avuto una vita deprimente".

 Al momento la donna, di 38 anni, non è ancora stata incriminata ma si trova in carcere, dove, per un reato simile, rischia la pena di morte.

 

Getta neonato tra i rifiuti, prima però al bar per un aperitivo

La protagonista della agghiacciante vicenda è una romana di 25 anni. Ha partorito da sola in casa e ha nascosto il feto in un armadio. Il giorno dopo l'ha infilato nella borsa mentre andava in ospedale per fermare un'emorragia, ma prima di andare dai medici è entrata in un bar con un'amica. Arrestata per infanticicio

 Nasconde la gravidanza a parenti e amici. Poi partorisce in casa della sorella con la quale vive, avvolge il neonato in un lenzuolo, quindi in una busta e lo chide nell'armadio. Non solo. Più tardi col bimbo ormai morto nella borsa va in ospedale accompagnata da un'amica e prima di andare al Pronto Soccorso si ferma al bar per un aperitivo. All'uscita dal bar, getta il fagotto col bambino in un secchio dei rifiuti.

E' un racconto agghiacciante quello che la venticinquenne romana del Trullo fornisce agli agenti del Commissariato Monteverde che indagano sull'infanticidio commesso nella notte tra mercoledì e giovedì ma scoperto solo nella tarda notte di giovedì, quando cioé la ragazza si è decisa ad andare nel reparto di Ostetricia e Ginecologia per fermare un'emorragia.

 Dopo le cure i medici hanno trasmesso il referto al Posto di Polizia che ha immediatramente capito che qualcosa non funzionava: la donna era reduce da una geravidanza ma non c'era traccia del neonato. Quindi il primo interrogatorio, al quale ne è seguito un secondo con l'ausilio dei colleghid el commissariato. Quindi la confessione: "L'ho gettato in un cassonetto".

 La ricostruzione che la ragazza fornisce lascia senza parole i poliziotti. Gravidanza nascosta, poi il parto in casa e il bimbo provvisoriamente nascosto in un armadio. E' qui che il piccolo sarebbe morto nei minuti successivi. Semrpe con identica lucidità, S. M. (queste le iniziali) esce il giorno dopo di casa e raggoiunge il San Camillo insieme ad un'amica. E il fagotto col bimbo tenuto dentro la borsa, anche durante la breve sosta al bar per l'aperitivo. E' all'uscita che la donne decide di disfarsene, aprendo il secchio dei rifiuti e gettandolo dentro.

 L'accusa per lei è di infanticicio. La polizia sta valutando il ruolo della sorella e dell'amica che l'avrebbe accompagnata per valutare la loro posizione.

 
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